Etherea Universo digitale III edizione – Genova

Screenshot 2024-06-14 alle 22.59.49

Etherea Universo digitale

III Edizione, Genova

20 giugno 6 luglio 2024

Palazzo Doria Carcassi, 10

L’arte digitale entra nei palazzi storici di Genova. Nella splendida cornice di Palazzo Doria Carcassi, la terza edizione della rassegna d’arte contemporanea multimediale Etherea Universo digitale propone tre appuntamenti dedicati al multimediale e alla sua applicazione nell’arte contemporanea. 

La rassegna si apre giovedì 20 giugno alle 18.00 con la mostra “Echi del tempo nell’arte del terzo millennio”, le opere di sette artisti internazionali provenienti da città e paesi diversi, dialogano con le tele dei grandi maestri del 600 che abitano le sale del piano nobile del Palazzo, sede della Fondazione Carige. 

La mostra, curata da Virginia Monteverde e promossa dal MAIIIIM e Art Commission, sarà presentata dal critico Ennio Bianco, tra i massimi esperti in arte digitale. Sette gli artisti in mostra: Federico Bonelli (vive ad Amsterdam), Marcela Cerrnadas, (argentina, vive a Siviglia),  Cristiano Cesolari (vive a Berlino), Pier Giorgio De Pinto (vive in Ticino, Svizzera), Lory Ginedumont (francese, vive a Genova) Igor Imhoff (vive a Venezia), Fukushi Ito (giapponese, vive a Milano).

“Viviamo i giorni del trionfo dei Trasformers, le formidabili architetture di intelligenza artificiale che hanno ottenuto risultati impressionanti. Molti compiti difficili per gli esseri umani sono semplici da gestire per i computer, tuttavia la percezione e l’elaborazione sensoriale, che sono naturali per gli esseri umani, sono difficili da padroneggiare per le macchine. Il senso del tempo, della storia, dei miti, così come il senso del dubbio e dell’errore sembrano, per ora, non appartenere a questo mondo digitale, ed è proprio su questo terreno che muovono le ricerche e le sfide degli artisti di Etherea 2024. Nelle loro opere, realizzate con gli strumenti digitali e in particolare con quelli messi a disposizione dall’AI, ritroviamo le riflessioni sui processi di conoscenza che hanno segnato la storia dell’umanità, sulla storia dell’arte, sul paesaggio antropizzato, sulla percezione visiva. Una esposizione, quindi, che si contrappone alla Instant Art dei social network, per offrirsi invece ad “una consumazione lenta”, ad un dialogo silenzioso e proficuo fra artista e spettatore.” (Ennio Bianco)

Gli incontri

Venerdì 28 giugno alle 18.00 LArte nelluniverso quantistico – Intelligenza futura “, Bettina Bush incontra Alberto Diaspro, professore ordinario di Fisica a UniGE e direttore di ricerca IIT Istituto Italiano di Tecnologia. Emozioni e forme, osservazione o sensazioni estetiche? L’intelligenza come interconnessione, l’intelligenza futura perchè “Il passato e il presente sfioriscono – li ho riempiti, li ho svuotati. Insisto: riempirò la mia prossima piega del futuro.” scriveva a proposito di moltitudini Walt Whitman.

Venerdì 5 luglio ore 18.00 “Tempi virali, tempi virtuali”  Angelo Pretolani e Roberto Rossini, direttori del programma PASC (Performance Art Studies Center) del MAIIIM, incontreranno in remoto l’artista performer Francesca Fini. Artista interdisciplinare che opera attraverso il cinema sperimentale, l’animazione digitale, i nuovi media, l’installazione e la performance art. Sia i suoi lavori dal vivo sia quelli virtuali sono un mix di media tradizionali, tecnologia lo-fi, dispositivi di progettazione dell’interazione, generative audio e video. Il confronto prenderà in esame temi di estrema attualità, nell’ambito di una più vasta riflessione sul ruolo del corpo e delle sue possibili estensioni tecnologiche nella società contemporanea.

Visite alla mostra dal 21 giugno al 6 luglio 

Palazzo Doria Carcassi, via D. Chiossone, 10 

giovedi | venerdì | sabato 15.00 | 18:00 

Tutti gli eventi sono gratuiti con obbligo di prenotazione 

artcommissionevents@gmail.com – whatsapp +39 346 7336012

Brevi note sugli artisti mostra

Federico Bonelli è un ricercatore e artista indipendente nato a Roma nel 1969. Vive ad Amsterdam dal 2002. Ha una formazione in filosofia della scienza, storia della matematica e delle arti. La sua ricerca, che include le arti figurative, la musica, il cinema, la performance e il teatro, è stata fondamentale per l’innovazione dei formati culturali. Bonelli non è solo un esploratore delle forme estetiche, ma anche un ricercatore empirico. Il suo background artistico ha incontrato prematuramente applicazioni tecnologiche e informatiche, open source e nella pratica quotidiana della cultura dell’hacking originale. Tra le sue attività legate all’arte contiamo un importante esperimento nella pittura digitale generativa realizzato in collaborazione con Philips Research e altri artisti, il Protoquadro (2003). Qui l’artista ha creato un oggetto tecno-pittorico deterministico in costante cambiamento, mai uguale a se stesso e imprevedibile, come parte delle prime arti generative digitali. Questa ricerca è ancora aperta e fruttuosa oggi. Dal 2012 dirige il laboratorio internazionale site-specific “Trasformatorio” da lui fondato e che oggi è una fondazione dedicata allo sviluppo dell’arte e della tecnologia e alla sua applicazione a contesti socio-ambientali.

Marcela Cernadas nata il 31 dicembre 1967 nella città di Campana in Argentina, attualmente vive e lavora tra Spagna e Italia. Il suo lavoro che comprende fotografia, video, installazione, pittura, scultura, poesia e performance comporta la possibilità di confrontarsi con l’ineffabile in ogni occasione e presenta l’arte e la vita come una esistenza indivisible in continuo movimento. Le sue opere sono il frutto di un lavoro di cura e pazienza dove il gesto lento e misurato diventa pratica artistica, dove il tempo si dirada attraverso un’accezione metafisica. Ha ricevuto il Premio alla Video Arte della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Benevento e il Premio Glass in Venice dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Ha esposto in musei e fondazioni internazionali come Centre Pompidou, Museo Reina Sofía, Matadero, Fundació Joan Miró, Frauenmuseum, Galata Museo del Mare, MACRO di Roma, Fondazione Cini e La Biennale di Venezia.

Cristiano Cesolari. Artista multimediale, vive e lavora a Berlino, ha cominciato la sua ricerca artistica nei novanta, anni in cui la vita digitale iniziava a entrare nella quotidianità. Ha sperimentato diversi linguaggi: musica, computer grafica, video e installazioni; ciò che più lo affascinava, e ancora oggi continua a stimolare la sua ricerca, è il rapporto tra mondo virtuale e percezione sensoriale. Ha partecipato a mostre e eventi internazionali culturalmente rilevanti in ambito cinematografico, musicale e artistico. Ha collaborato con molti artisti, visionari e sognatori, arricchendo il suo bagaglio di esperienze; è proiettato verso le nuove frontiere che si aprono sul mondo dell’arte.

Pier Giorgio De Pinto, Civitavecchia, (Roma), 1968. Vive in Ticino, Svizzera. È un artista transdisciplinare, un performance artist, un curatore, un teorico ed un media trainer. In molte delle sue opere, suoni, oggetti, acquerelli, video, architetture funzionali, installazioni interattive e di arte generativa creano spazi reali e virtuali. Questi mezzi sviluppano una dimensione poetica e concettuale attraverso la percezione sensoriale, l’esperienza tattile, la riflessione e la consapevolezza. Recenti le mostre presso Galleria Raucci/Santamaria Studio Project a Milano, Banca Profilo a Roma, Zurich Bank a Napoli. Le sue opere si trovano in collezioni internazionali pubbliche e private. Tra le ultime acquisizioni, opere per la Collezione MASI, Museo d’Arte della Svizzera Italiana, a Lugano e per BancaStato in Ticino.

Lory Ginedumont è un’artista francese. Vive e lavora tra Genova e Nizza. I suoi lavori sono stati esposti in varie gallerie e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero. L’oggetto principale della sua ricerca è il vissuto personale. Per raggiungere tale scopo utilizza la fotografia, il video, l’installazione, la scultura tessile, il disegno e la scrittura. La natura delle sue indagini in arte muove intorno al tema dell’assenza, della scomparsa, in particolare il lutto. Il tema della morte è presente in molte opere dell’artista, che le dedica gran parte dei suoi video, definiti “cortometraggi”. Nelle sue opere è ricorrente la figura eterea dell’angelo. Artista fortemente materialista e atea, non crede in una vita dopo la morte, né che in qualche modo essa continui. L’angelo diventa così il simbolo di una memoria personale e familiare che aiuta a superare il dolore dell’assenza eterna. L’artista è regista dei propri video e osservatore nella rappresentazione del proprio intimo. Narratore ma anche attore della narrazione, fotografa e soggetto della fotografia. 

Igor Imhoff. Artista digitale che unisce elementi primitivi e antropologici all’arte digitale. Le sue opere spaziano da installazioni interattive a collaborazioni con musei, esplorando temi come la rappresentazione del mondo, la preservazione della memoria e l’equilibrio con l’ambiente. La sua ricerca abbraccia vari ambiti, dai videogame 16 bit alla realtà virtuale immersiva, utilizzando algoritmi e intelligenza artificiale per fondere pittura e programmazione software. La sua produzione include fotografia, video di animazione e progettazione di opere interattive, oltre a videomapping e performance teatrali. Ha partecipato a numerose mostre e festival internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti. Vive a Venezia ed è docente di Effetti Speciali e Virtual Reality all’Università Ca’ Foscari e di Tecniche di Animazione Digitale e Matte Painting presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nonché di Tecniche di Animazione Digitale e Computer Graphics presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.

Fukushi Ito. Nata a Nagoya, laureata all’Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo, Dipartimento di Pittura Giapponese nel 1878, e si trasferì in Italia lo stesso anno dopo aver completato gli studi post-laurea nel 1980. Ha vissuto a Firenze fino al 1985, poi si è trasferito a Milano, dove vive tuttora. Nel 1983 ha tenuto mostre personali a Venezia e Milano, seguite da mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Giappone e Cina, dove continua a esporre tuttora. Il suo lavoro è uno studio dello spazio e del tempo, visualizzando la profonda connessione tra spazialità e temporalità. Espressa attraverso materiali che riflettono il potere della luce e attraverso la sperimentazione della composizione dell’installazione, l’opera stessa diventa una metafora dell’emergere della realtà e dell’esistenza. Nel 2014, è stata insignita della medaglia con nastro blu scuro dal governo giapponese.